PTRI/Budget di salute

Gruppo appartamento per utenti psichiatrici

Il folle: da paura a risorsa

Camicie di forza, sporcizia, ricorso massiccio (a volte letale) a docce fredde, psicofarmaci, pestaggi, elettroshock. Lobotomia. L’altro che fa paura, l’altro che va isolato e va separato dalla popolazione.
Solo negli anni 40, incominciano i primi studi dei disturbi psichiatrici su base scientifica con l’obiettivo di cambiare la filosofia di approccio alla malattia che permettesse di avviare un percorso riabilitativo della persona nel pieno rispetto dei suoi diritti fondamentali.
Legge 180/1978, chiamata anche “Legge Basaglia”
Negli anni 70, in Italia, sulla scia del movimento anti-psichiatrico, di cui lo psichiatra e neurologo Franco Basaglia era uno dei maggiori rappresentanti, si inizia a richiedere la chiusura definitiva dei manicomi. Tale movimento ha condotto alla promulgazione della legge 180.
I punti cardini della Legge:
1. Abolizione degli ospedali psichiatrici e divieto di costruirne di nuovi (pubblici o privati).
2. Istituzione dei Dipartimenti di Salute Mentale per attuare interventi preventivi, curativi e riabilitativi sul territorio.
3. Definizione di una precisa procedura per attuare i ricoveri psichiatrici: tutti i ricoveri sono volontari ad eccezione di quelli che richiedono un Accertamento Sanitario Obbligatorio e un Trattamento Sanitario Obbligatorio.

“Il pazzo è un sognatore sveglio”

S. Freud

Budget di Salute e Welfare di Comunità

Dopo la Legge Basaglia, incominciano in Italia, diverse sperimentazioni di approcci alla cura e riabilitazione delle persone affette da disturbi psichiatrici puntando su di un’inversione di marcia, dall’ ESTERNALIZZAZIONE dei servizi di cura ALLA COGESTIONE. Parte, quindi, una vera e propria riorganizzazione dei sistemi di welfare sanitario e sociale, che ha visto il progressivo passaggio da un modello prevalentemente istituzionale assistenziale, ad un modello di un welfare comunitario e familiare territoriale che veda l’ASL coinvolta, attraverso i Distretti Sanitari, nella realizzazione di un modello di cogestione pubblico/privato sociale e imprenditoriale, che si concretizza attraverso la realizzazione di progetti individuali in cui si mette al centro la persona e i suoi bisogni.

Lo strumento metodologico utilizzato è il Budget di Salute (BdS). Questo strumento risponde alla domanda su quali e quante risorse professionali, umane ed economiche sono necessarie per restituire diritti, inclusione sociale e lavorativo e, a volte, la stessa
dignità di persone svantaggiate. Al centro del progetto individuale c’è, quindi, la persona con un nome ed un volto, unico ed
irripetibile, portatrice di bisogni, valori, convinzioni e scelte. Da qui la necessità di realizzare un servizio in co-gestione pubblico/privato che partendo dalla persona individui finalità progettuali condivise.

L’obiettivo primario è quello di fornire occasioni di casa/habitat sociale, formazione/lavoro, socialità e apprendimento/espressività. Le quattro aree/diritti corrispondono ai principali determinanti della salute, elementi che influenzano e promuovono in modo significativo il benessere della persona.

I contratti dei PTRI sostenuti da budget di salute hanno una temporalità massima di tre anni, durante i quali l’obiettivo progettuale è, laddove possibile, l’autonomia della persona.

“Chi vive senza follia non è così savio come crede.”

F.L. Rochefoucauld

Gruppo di Civile Convivenza

Il gruppo di Civile Convivenza è uno degli strumenti per la realizzazione del PTRI.
Il nostro gruppo appartamento è sito presso il bene confiscato Villa Imposimato nel Comune di Pignataro Maggiore (CE) e ospita sette adulti con disturbi psichici.

E’ una comunità familiare che si gestisce in piena autonomia nello svolgimento di tutte le attività quotidiane, dalla cura del sé allo spazio di vita, alla vita sociale, supportata dalla presenza di un operatore.

L’obiettivo primario è quello di dare uno spazio di sperimentazione dove poter potenziare e/o riacquisire competenze personali, diritti e competenze professionali attraverso una serie di attività, laboratori e corsi.

Si cerca di trasformare la solitudine, che spesso devasta i nostri ospiti, in un agire collettivo e nello
sviluppo del benessere di comunità.

Apeiron aderisce a: